martedì 5 febbraio 2013

NATA E MORTA


Sono nata in Polonia. Ho vissuto in Germania. Sono morta qui.

La mia vita segnata da sbarre metalliche, mi separavano da mia madre e dal suo seno. Sopra di me il cielo a scacchi, dalla grata nel grosso veicolo verso i boia annusavo l’aria  con la tenerezza dell’infanzia e una curiosità insita tipica della mia tenera età. Intanto pensavo a mia mamma. Le mie compagne di viaggio piangevano e si lamentavano. A vicenda si cercavano per consolarsi, ma io non riuscivo ad essere partecipe a questo dolore collettivo, l’unica cosa che mi riusciva fare era cercare di isolarmi. La gabbia viaggiante si ferma e aprono lo sportello. Una ventata di aria fresca e nuova ci pervade le narici, ma siamo molto scosse dal viaggio interminabile e dal rumore delle auto in corsa. Ci spingono, vogliono farci scendere. Calci, spintoni, scosse. Fanno molto male, così male che qualcuna cade e non riesce più ad alzarsi. La sua agonia è finita presto. Un senso di inquietudine ci pervade; dove siamo arrivate, amiche? Nessuna lo sa di preciso, ma l’angoscia si diffonde presto. Ci picchiano e ci incanalano verso l’entrata di un enorme e puzzolente edificio, sporco di sangue. La follia è vicina. All’improvviso tutte capiamo; quelli saranno gli ultimi maldestri passi che le nostre fragili gambe muoveranno. Ci spingono verso una stanza gelida, tremiamo. Tremiamo di paura, di stanchezza, di stress, di denutrizione. Scappare è impossibile. Il nostro destino termina a pochi passi dall’entrata, per mano di un operatore impietoso che esegue gli ordini del capo e non riesce a guardare i nostri occhi grandi e le nostre lacrime che ci bagnano fino al mento. Mi afferrano. Mamma, dove sei?!

Che io sia una mucca, una pecora, una scrofa, una gallina o una donna, il sangue è uguale per tutti. La morte è uguale per tutti. La follia e il terrore della morte sono uguali per tutti.
Non è stata specificata la specie animale nel racconto perché è valido per tutti gli animali, anche gli umani. Provate a rileggerlo pensando alla voce di una bambina. C’è tanta differenza?
Per gli animali tutti gli umani sono nazisti.

[AJ]

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