Sono nata in Polonia. Ho vissuto in Germania. Sono morta
qui.
La mia vita segnata da sbarre metalliche, mi separavano da
mia madre e dal suo seno. Sopra di me il cielo a scacchi, dalla grata nel
grosso veicolo verso i boia annusavo l’aria
con la tenerezza dell’infanzia e una curiosità insita tipica della mia
tenera età. Intanto pensavo a mia mamma. Le mie compagne di viaggio piangevano
e si lamentavano. A vicenda si cercavano per consolarsi, ma io non riuscivo ad
essere partecipe a questo dolore collettivo, l’unica cosa che mi riusciva fare
era cercare di isolarmi. La gabbia viaggiante si ferma e aprono lo sportello.
Una ventata di aria fresca e nuova ci pervade le narici, ma siamo molto scosse
dal viaggio interminabile e dal rumore delle auto in corsa. Ci spingono, vogliono
farci scendere. Calci, spintoni, scosse. Fanno molto male, così male che
qualcuna cade e non riesce più ad alzarsi. La sua agonia è finita presto. Un
senso di inquietudine ci pervade; dove siamo arrivate, amiche? Nessuna lo sa di
preciso, ma l’angoscia si diffonde presto. Ci picchiano e ci incanalano verso
l’entrata di un enorme e puzzolente edificio, sporco di sangue. La follia è
vicina. All’improvviso tutte capiamo; quelli saranno gli ultimi maldestri passi
che le nostre fragili gambe muoveranno. Ci spingono verso una stanza gelida,
tremiamo. Tremiamo di paura, di stanchezza, di stress, di denutrizione.
Scappare è impossibile. Il nostro destino termina a pochi passi dall’entrata,
per mano di un operatore impietoso che esegue gli ordini del capo e non riesce
a guardare i nostri occhi grandi e le nostre lacrime che ci bagnano fino al
mento. Mi afferrano. Mamma, dove sei?!
Che io sia una mucca, una pecora, una scrofa, una gallina o una donna, il sangue è uguale per tutti. La morte è uguale per tutti. La follia e il terrore della morte sono uguali per tutti.
Non è stata specificata la specie animale nel racconto perché è valido per tutti gli animali, anche gli umani. Provate a rileggerlo pensando alla voce di una bambina. C’è tanta differenza?
Per gli animali tutti gli umani sono nazisti.
[AJ]
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D'impatto.
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